Quali sono le soluzioni più efficaci contro le malattie fogliari

Accade frequentemente che le piante si ammalino, compromettendo lo sviluppo sano di fiori e frutti: in queste occasioni molto spesso si deve attribuire la colpa a malattie fogliari.

Le malattie fogliari si riconoscono a occhio nudo, e le foglie – fra le tante parti che compongono una pianta – offrono informazioni importantissime sul proprio stato di salute. Se noti qualcosa che non va nelle foglie, come perdita di colore, forme anomale, perdita di tono, quasi sicuramente la pianta può essere affetta da malattia o da fisiopatia con perdita di funzionalità

Da qui è necessario agire per trovare una soluzione e intervenire correttamente: le casistiche sono varie e passano dalla semplice mancanza di sole, troppa acqua, suolo impoverito dei suoi nutrienti, fino ad arrivare all’attacco da parte di patogeni e parassiti.

In questo ultimo caso parliamo di malattie fogliari più complesse ma anche estremante comuni. Vediamo insieme le principali tipologie e come agire nel migliore dei modi per curare la pianta senza danneggiare l’ambiente.

Quali sono le principali tipologie di malattie fogliari e quali sono le loro cause

Botrite, peronospora, alternaria, ticchiolatura, fusariosi, sono tra i principali funghi patogeni che destano maggior preoccupazione e problemi nei settori della frutticoltura ed orticoltura, insieme a batteriosi e virosi.

Praticamente tutte le malattie fogliari si manifestano in condizioni climatico-ambientali favorevoli all’agente patogeno, come elevata umidità o specifiche temperature, per fare un esempio.

L’agente patogeno incontra la pianta ospite che manifesta caratteristiche di vulnerabilità, cosa che gli permette di essere attaccata facilmente e sviluppare la malattia. Le piante deboli si ammalano subito perché probabilmente sottoposte a stress ambientale, come per esempio un drastico cambio delle temperature.

La malattia della pianta si esprime in funzione di tre fattori principali:

  • quantità del patogeno presente nell’ambiente;
  • vulnerabilità della pianta che dipende dallo stato fisiologico della pianta
  • condizioni ambientali favorevoli allo sviluppo del patogeno e sfavorevoli la pianta

Le problematiche fitopatologiche vanno affrontate in modo tempestivo per preservare la salute della pianta, ma non tutti gli interventi sono a zero impatto sull’ambiente.

Quali sono i metodi più comuni per trattare le malattie fogliari

Quello che normalmente si fa per quanto riguarda il trattamento delle malattie fogliari, è intervenire in modo postumo – una volta ravvisato il problema – utilizzando la fitoiatria.

I trattamenti chimici hanno però pesanti effetti collaterali, sia sotto l’aspetto della fisiologia della pianta sia per quanto concerne l’ambiente, impattando sugli ecosistemi. L’abuso della chimica inoltre continua ad alimentare un circolo vizioso di impoverimento della complessità ecosistemica dove l’ambiente e il terreno si impoveriscono di microorganismi utili a discapito della resistenza e della disponibilità di nutrienti, la pianta non cresce nel modo più sano e di conseguenza è più vulnerabile agli attacchi dei patogeni.

Nella pratica comune su utilizzano trattamenti spray direttamente sulle foglie della pianta, rilasciando nell’aria sostanze chimiche pericolose per la salute dell’uomo e dell’ambiente: il Green Deal europeo mira alla riduzione dell’utilizzo di soluzioni chimiche in agricoltura per contrastare proprio questi effetti dannosi e nocivi

Cosa significa questo? La necessità inderogabile di un’agricoltura sostenibile che sostituisca drasticamente i prodotti antiparassitari di sintesi con soluzioni non impattanti sull’ambiente, quali i preparati naturali e batteri e funghi utili che hanno capacità di contrastare attivamente i funghi patogeni, gli insetti ed i nematodi parassiti

In parallelo all’adozione di queste soluzioni di lotta sostenibile è fondamentale lavorare inoltre, sull’aumento della resistenza delle piante, che costituisce l’altro pilastro fondante del sistema di gestione agronomica in linea col Green deal europeo, adottando tutte quelle pratiche agronomiche che consentano il benessere della pianta e la riduzione delle situazioni di stress

Le soluzioni più efficaci contro le malattie fogliari

Ovviamente lo scenario migliore per combattere una patologia di questo tipo è agire prima che si manifesti, aumentando la resistenza endogena delle piante, cioè il loro stato di salute.

Questo è possibile grazie al ripristino della fertilità biologica del suolo, grazie alla quale possono attecchire e svilupparsi radici sane e resistenti, che consentono alla pianta di nutrirsi e crescere in pieno equilibrio e di mantenere durante tutto il suo ciclo di vita un ottimo sistema di difesa endogena, capace di farla resistere agli attacchi esterni di patogeni e parassiti e ad essere meno suscettibile alla pressione delle malattie.

Bisogna puntare, quindi, a minimizzare i problemi legati alle malattie fogliari cercando di avere il minor impatto possibile su persone, ambiente ed ecosistema.

Dovesse poi effettivamente svilupparsi una patologia per qualsiasi motivo climatico o di gestione del processo agricolo, il nostro suggerimento è quello di intervenire con i rimedi che la natura stessa ci offre: estratti vegetali e microrganismi antagonisti dei patogeni, come già menzionato, ma anche con un’attenta analisi del terreno e delle cause alla base dello sviluppo della malattia, mettendo in campo un approccio olistico per rimuovere alla radice le cause dello squilibrio e perciò del problema patologico.

Come trattare al meglio il problema nella pratica?

Si deve lavorare sui tre fattori che permettono lo sviluppo della malattia, facendo molta attenzione a rafforzare la resistenza della pianta: utilizzando induttori di resistenza, estratti vegetali, microbiologia antagonista specifica, lavorando allo stesso tempo al rafforzamento dell’equilibrio dei suoli.

È necessario un approccio di tipo olistico, che tenga conto delle cause che hanno scatenato il problema per affrontarlo nella sua interezza, senza trascurare nessun aspetto, arginando il patogeno o il parassita fin dalle prime manifestazioni, per contenere la sua aggressività e virulenza a livelli minimi, più gestibili e tollerabili per la pianta.

Si possono utilizzare inoltre, in particolare per gli insetti (facciamo l’esempio pratico degli afidi) e parassiti, alcuni loro predatori naturali, come le coccinelle.

Terreni ricchi di microrganismi che li rendono salubri e fertili offrono alla pianta le condizioni ottimali per crescere in modo resistente e sano, aumentandone la produttività e garantendole condizioni di vita migliori, quelle bio.

Biozeta si occupa da anni di ripristino dei microrganismi e della rigenerazione dei suoli. Se sei interessato a saperne di più su questo tema, oppure hai dubbi o domande, contattaci per una consulenza personalizzata.

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