Gestione ecosostenibile del prato da golf: come curare la microbiologia del suolo per un green sano e resistente
Il greenkeeping è un’arte sottile, una disciplina che va oltre il paesaggio perfettamente curato del campo di gioco. Anche in questo settore sta prendendo piede l’approccio biologico al mantenimento del verde, spingendo molti greenkeeper a scegliere una gestione ecosostenibile del prato da golf.
Si tratta di un aspetto cruciale ma spesso ignorato da chi si gode il green in veste di semplice giocatore o spettatore ma che, in realtà, influisce sia sull’esperienza di gioco che sull’ambiente.
Per ottenere un tappeto erboso dal colore verde vivido, pulito, sano e resistente al calpestio, è prassi comune quella di impiegare pesticidi, antiparassitari e concimi minerali che offrono grandi risultati sul breve periodo ma, a lungo termine, hanno numerosi effetti negativi, tra i quali l’inquinamento del terreno e la distruzione della microbiologia naturalmente presente in esso. La conseguenza diretta è un rapido indebolimento delle piante, che a loro volta diventano più suscettibili all’attacco di patogeni e parassiti.
Ma una soluzione all’instaurarsi di questo circolo vizioso che ruota intorno alle sostanze chimiche esiste, e consiste nell’impiegare un approccio olistico, che va alla ricerca di un equilibrio complessivo invece di concentrarsi sul risolvere temporaneamente il problema in superficie.
La microbiologia del suolo: il fattore cruciale per una gestione ecosostenibile del prato da golf
Spesso trascurata, la microbiologia del suolo è un fattore determinante per la gestione ecosostenibile del prato da golf.
Imparare a rispettare e preservare la complessa rete di microrganismi che popolano la rizosfera [link all’articolo del 16/01] è fondamentale per garantire alle piante l’ambiente ideale in cui crescere e svilupparsi, mantenere uno stato di salute duraturo e creare un tappeto erboso rigoglioso, senza ricorrere in modo massiccio all’impiego di prodotti chimici.
La rigenerazione del suolo e il ripristino del suo equilibrio originario rappresentano un passo cruciale, perché la sua vitalità offre alle piante l’ambiente propizio per sviluppare una difesa autogena da malattie e parassiti.
Il segreto per ottenere il massimo da un green in termini di giocabilità, bellezza e sostenibilità è mantenere un equilibrio tra la salute del terreno e quella delle piante.
Se il terreno è ricco di microbiologia utile (funghi, batteri, protozoi e nematodi benefici) allora esistono le condizioni per cui questi microrganismi possano andare a creare una vera e propria barriera di protezione contro gli attacchi di patogeni e parassiti, non soltanto a livello radicale ma anche a livello fogliare.
Questa rete difensiva che si sviluppa nel substrato e invade anche le parti aeree della pianta crea delle sinergie con le radici, tanto da influire direttamente sulla loro capacità di crescere in maniera sana e rigogliosa.
Un grande e delicato lavoro attende pertanto il greenkeeper per creare e mantenere quell’equilibrio tra suolo e pianta capace di mettere in moto un circolo virtuoso che stimoli lo sviluppo di un tappeto erboso vivido e compatto, ma soprattutto sano. Ciò si traduce in un minor bisogno di fertilizzanti e pesticidi chimici, così da non distruggere la microbiologia del terreno: il vero segreto per una gestione ecosostenibile del prato da golf.
Bilanciare estetica e sostenibilità con il Metodo Geavitae
In un’epoca in cui la sostenibilità è al centro delle preoccupazioni globali, anche il greenkeeping si sta evolvendo verso pratiche più sostenibili. Ci si rende conto, infatti, che è necessario spezzare la catena di dipendenza dai prodotti chimici per abbracciare un approccio olistico a tutti i campi dell’agricoltura e del mantenimento del verde.
Ecco perché in Biozeta abbiamo sviluppato il Metodo Geavitae, un approccio innovativo che punta ad armonizzare il rapporto tra suolo e pianta, rigenerando la naturale biodiversità presente nel terreno.
Rispettare le esigenze delle colture e della microbiologia che popola la rizosfera è la chiave di volta per consentire lo sviluppo di quella barriera di protezione da patogeni e parassiti che le piante – in collaborazione con batteri, funghi, protozoi e nematodi benefici – sono in grado di creare autonomamente.
Attraverso il nostro protocollo articolato in tre fasi – analisi al microscopio della microbiologia esistente; inoculo attraverso fertilizzanti organici e organo-minerali solidi per il golf; monitoraggio e gestione a lungo termine del green – possiamo migliorare la salute del terreno e promuovere la crescita delle piante, aumentando la loro resistenza agli stress abiotici e biotici.
Il Metodo Geavitae si adatta perfettamente ai prati da golf, anche a quelli che puntano ad ottenere una certificazione biologica del tappeto erboso. Impieghiamo, infatti, soltanto fertilizzanti e concimi consentiti nell’agricoltura biologica – provenienti da matrici vegetali e addizionati con materia microbiologica – che possono essere distribuiti direttamente sul green per rinforzare l’attività microbiologica del terreno e rivitalizzare la rizosfera.
Contattaci subito per saperne di più sul nostro Metodo e iniziare a rinforzare la microbiologia del tuo green.