Vigneti resistenti al cambiamento climatico – Strategie e pratiche efficaci
Il cambiamento climatico è una sfida sempre più evidente per i viticoltori di tutto il mondo. L’aumento delle temperature, le fluttuazioni meteorologiche e gli eventi climatici estremi stanno influenzando la salute e la produttività dei vigneti.
Tuttavia, esistono strategie e pratiche agronomiche che possono aiutare i viticoltori a mitigarne gli effetti e a rendere i vigneti più resistenti al cambiamento climatico.
In questo articolo ti parleremo di alcuni aspetti da considerare e pratiche da attuare per aiutare le tue viti a sopportare meglio gli stress abiotici ma anche quelli biotici.
Per vigneti più resistenti al cambiamento climatico, adotta pratiche intelligenti di gestione del suolo
La salute del suolo è fondamentale per la salute delle viti. Le pratiche di gestione del suolo, come l’applicazione di compost e fertilizzanti organici e organo-minerali, l’uso di coperture vegetali e la riduzione delle lavorazioni, possono migliorare la struttura del suolo, aumentare la sua capacità di trattenere l’umidità e favorire la biodiversità microbica, contribuendo alla resistenza delle piante alle condizioni climatiche estreme.
Uno degli approcci più promettenti per aumentare la difesa autogena delle piante è attraverso l’incremento della quantità e della complessità della microbiologia del suolo. La microbiologia complessa del suolo svolge un ruolo cruciale nella promozione della salute delle piante grazie alla maggior produzione di fitoalessine (resveratrolo e viniferina), incrementando drasticamente la loro resistenza contro malattie e stress ambientali.
Inoltre, una maggiore biodiversità microbica crea un ambiente più fertile e favorevole alla crescita e allo sviluppo delle radici e delle piante; la maggior radicazione e la simbiosi con i funghi micorrizici permette infatti un maggior volume esplorato dalle radici delle piante, una maggiore capacità di assorbimento idrico anche nei periodi siccitosi e, in ultima analisi, una maggiore efficienza del processo fotosintetico, a tutto vantaggio della quantità e qualità del prodotto.
La gestione oculata del terreno favorisce perciò la formazione di una struttura più resiliente, in grado di trattenere meglio l’umidità e di resistere alle variazioni climatiche. L’uso di coperture vegetali contribuisce alla protezione del suolo dall’erosione, alla riduzione dell’evaporazione ed alla promozione della biodiversità, mentre la riduzione delle lavorazioni consente di preservare la struttura del terreno e non disturbare la complessa comunità microbica.
L’applicazione di fertilizzanti organici e organo-minerali migliora la fertilità del suolo e favorire la crescita equilibrata delle piante, riducendo al contempo la dipendenza da fertilizzanti chimici sintetici e promuovendo la salute dell’ecosistema sul lungo termine.
Gestione idrica efficiente: il secondo aspetto da non sottovalutare
L’acqua è un fattore critico per la salute e la produttività dei vigneti. Con il cambiamento climatico, la disponibilità e la gestione dell’acqua diventano ancora più cruciali.
I viticoltori possono adottare pratiche di irrigazione efficienti, come l’irrigazione a goccia, subirrigazione e sistemi di monitoraggio dell’umidità del suolo, per ottimizzare l’uso dell’acqua e garantire una fornitura adeguata alle piante durante periodi di siccità.
Questo approccio consente anche di ridurre al minimo il rischio di eccesso di irrigazione e il conseguente ristagno idrico nel terreno, che potrebbe favorire lo sviluppo di malattie fungine e altri problemi fitopatologici.
Un approccio basato sui dati permette una gestione più precisa e mirata delle risorse idriche, riducendo gli sprechi e garantendo una fornitura ottimale di acqua alle viti durante periodi di siccità o stress idrico.
L’importanza delle buone pratiche di gestione del post raccolta
Anche il periodo successivo alla vendemmia è importante. Trascurare la cura del terreno e della pianta in questa fase significa non permettere al suolo e alle piante di fare “il pieno” di riserve per affrontare meglio la stagione successiva.
Scopri di più sui trattamenti post-vendemmia.
Il Metodo Geavitae per migliorare la microbiologia del suolo
Noi di Biozeta siamo convinti che sia ormai giunto il momento di adottare un approccio flessibile e orientato all’innovazione per affrontare con successo il cambiamento climatico e interrompere quel circolo vizioso che si innesca con l’impiego di prodotti chimici e pratiche agronomiche aggressive, che ha come unico effetto quello di peggiorare la fertilità biologica del suolo stressando ancor di più le piante e l’ambiente.
Ecco perché abbiamo sviluppato il Metodo Geavitae – un approccio innovativo che si concentra sulla rigenerazione della microbiologia del suolo per ripristinare l’equilibrio naturale e promuovere la salute delle piante – per supportare i viticoltori che vogliono fare dei passi concreti verso la sostenibilità e la prosperità dell’industria vitivinicola.
Implementare il Metodo Geavitae nei vigneti può portare a una serie di benefici tangibili. Contribuisce a migliorare la salute generale del vigneto, rendendo le piante più resilienti alle malattie e agli stress ambientali e può favorire la qualità e la quantità del raccolto, consentendo ai viticoltori di ottenere uve di alta qualità anche in condizioni climatiche avverse.
Dai un’occhiata all’articolo su terroir e vino: l’importanza del suolo nella viticoltura per approfondire l’argomento.
Mentre il cambiamento climatico continua a presentare sfide senza precedenti, l’adozione di strategie e pratiche agronomiche mirate può contribuire a rendere i vigneti più resilienti e adattabili alle mutevoli condizioni climatiche.
Investire nella salute e nella sostenibilità dei vigneti non solo protegge la produzione di uva e vino, ma preserva anche l’ambiente per le generazioni future.
