Micorrize: cosa sono e perché questa simbiosi sotterranea rivoluziona la vita delle piante
Nel mondo dell’agricoltura e della coltivazione, c’è una relazione che si instaura al di sotto della superficie del terreno: una simbiosi nascosta tra le piante e i funghi, chiamata micorriza. Questo fenomeno, spesso sottostimato, gioca un ruolo cruciale nella salute delle colture e nella produttività agricola.
In questo articolo scopriremo cosa sono le micorrize e come funziona questo rapporto simbiotico, ma anche quali sono i suoi vantaggi per l’assorbimento dei nutrienti, la resistenza alle malattie e allo stress e qual è il suo contributo alla riduzione dell’uso di fertilizzanti chimici e pesticidi.
Micorrize: cosa sono e come funziona la simbiosi tra piante e funghi
La micorriza è una relazione mutualistica fondamentale per la salute delle piante. Si instaura tra le loro radici e alcuni funghi presenti nel suolo quando questi estendono le loro strutture sotterranee – le ife – per interagire con le radici.
I funghi coinvolti possono appartenere a due diverse categorie:
- ectomicorrize – circondano le radici con una struttura detta “mantello”;
- endomicorrize – si infiltrano all’interno delle cellule delle radici senza formare strutture esterne.
Anche se le micorrize coinvolgono una vasta gamma di colture, è importante sapere che non tutte le piante formano simbiosi con questi tipi di funghi e che la capacità di sviluppare questa relazione può variare tra le diverse specie.
Le micorrize possono, infatti, colonizzare alberi da frutto e ortaggi, ad esclusione di quelli appartenenti alla famiglia delle brassicacee – come cavoli, broccoli, cavolfiori, rucola – e le chenopodiacee – come spinaci, coste, barbabietole.
Per quanto riguarda i tipi di suoli, le micorrize possono svilupparsi in molte situazioni diverse, ma sono particolarmente importanti in terreni poveri di nutrienti, dove la collaborazione con i funghi diventa cruciale per garantire l’accesso alle risorse necessarie alle coltivazioni.
I vantaggi condivisi della simbiosi micorrizica
Trattandosi di una simbiosi – quindi di una relazione mutualistica – l’effetto diretto per i partner coinvolti è quello di godere di una serie di vantaggi condivisi che contribuiscono in modo sostanziale alla salute del sistema suolo-pianta.
Mentre le colture traggono notevoli benefici dall’associazione con i funghi micorrizici, anche questi ultimi non restano in secondo piano ma condividono i vantaggi di questa collaborazione:
- miglior assorbimento dei nutrienti (fosforo e azoto) – La simbiosi micorrizica è un sistema altamente efficiente per l’assorbimento dei nutrienti essenziali. I funghi micorrizici, con le loro ife sotterranee, aumentano notevolmente la superficie radicale delle piante, consentendo una maggiore cattura di nutrienti come il fosforo e l’azoto, che spesso sono scarsamente disponibili nel suolo. Ciò migliora la crescita delle colture, aumenta la resa e riduce la necessità di fertilizzanti chimici. I funghi, invece, beneficiano di una fonte costante di carboidrati e altri composti organici essenziali forniti dagli organismi vegetali che li ospitano;
- più alta resistenza alle malattie e allo stress – Le micorrize contribuiscono anche a potenziare il sistema immunitario delle piante. La maggiore resistenza alle malattie e allo stress è il risultato della produzione di composti antimicrobici da parte dei funghi micorrizici, che proteggono le radici da agenti patogeni dannosi. Le colture diventano quindi più robuste e meno suscettibili a condizioni avverse. Dal canto loro, i funghi vivono in un ambiente più stabile, che favorisce la loro sopravvivenza;
- ridotto bisogno di fertilizzanti chimici e pesticidi – Uno dei vantaggi più significativi delle micorrize è la loro capacità di limitare la necessità di fertilizzanti chimici e pesticidi. Questo perché le piante ricevono nutrienti in modo più efficiente e l’impiego eccessivo di fertilizzanti chimici diventa superfluo. Non solo consente di ridurre l’impatto ambientale, ma preserva anche la salute del suolo a lungo termine, evitando l’accumulo di sostanze nocive.
In sintesi, la simbiosi micorrizica crea un equilibrio che favorisce la salute del suolo e il benessere delle colture in modo naturale e sostenibile.
Il ruolo della corretta microbiologia del suolo per la salute delle piante
Per ottimizzare la simbiosi micorrizica e sfruttare pienamente i vantaggi che offre, è essenziale garantire una microbiologia del suolo corretta.
A tal proposito, il metodo Geavitae è una soluzione biotecnologica innovativa: si tratta di un sistema di coltivazione microbiologica che consente la rigenerazione dei suoli, mantenendo un approccio sostenibile alla produzione agricola, rispettando l’ambiente e la salute umana.
Il metodo Geavitae si articola in tre passaggi principali:
- analisi attraverso l’osservazione al microscopio, per valutare la situazione microbiologica iniziale del suolo. Questa fase è fondamentale per comprendere le esigenze specifiche del terreno e delle colture;
- nutrizione, cioè reintegrazione e ripristino della fertilità biologica del terreno attraverso l’applicazione di fertilizzanti microbiologici specifici, individuati sulla base delle informazioni raccolte durante l’analisi;
- gestione e mantenimento dell’equilibrio microbiologico a lungo termine, attraverso pratiche rigenerative, per mantenere un ambiente favorevole al sistema pianta-suolo-radice.
La simbiosi micorrizica rappresenta una rivoluzione sotterranea nella vita delle piante.
Applicando il metodo Geavitae alle tue colture puoi favorire l’instaurazione di questa relazione mutualistica naturale e sfruttare le potenzialità insite nel terreno, per farle crescere sane e forti, riducendo drasticamente l’impiego di fertilizzanti, concimi e antiparassitari chimici.
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