Viticoltura microbiologica Geavitae: i trattamenti del terreno post-vendemmia

viticoltura biologica

Chi ha scelto la strada della viticoltura di qualità, sa bene quanto il suolo sia un fattore decisivo per la salute della vite, per garantire una produzione sostenibile e perché l’uva – e di conseguenza il vino – sia di alta qualità. 

Dopo la vendemmia, infatti, l’attenzione dei viticoltori si concentra sulla preparazione del terreno per la stagione successiva, sempre mantenendo un approccio biologico che promuove la salute del suolo e la sua biodiversità.

Dato che le proprietà del terreno variano notevolmente da una zona all’altra, risulta che il terroir conferisce al vino una sorta di “carta d’identità” basata sulle caratteristiche del suolo in cui le radici delle viti sono immerse. 

Ecco perché prendersene cura, anche d’inverno, consente alla vite di prepararsi in modo sostenibile a produrre altra uva ad anno nuovo. Ma quali sono i trattamenti da fare subito dopo la fine della vendemmia?

Viticoltura e Terroir

Nel mondo dell’enologia e della viticoltura, è importante ricordare la stretta relazione che esiste tra il vitigno, il microclima e le caratteristiche minerali del terreno in cui cresce, perché ciò determina il carattere e l’unicità del vino prodotto. Per approfondire, leggi Terroir e vino: l’importanza del suolo nella viticoltura.

I fattori in gioco sono diversi: la composizione geologica del terreno, i fattori climatici, il tipo di gestione agronomica del vigneto e la disponibilità d’acqua, danno vita a un terroir specifico che si riflette nei caratteri olfattivi e gusto-olfattivi del vino.

Ecco perché prendersi cura del suolo fin dalle fasi post-vendemmia consente di rigenerarlo, restituendogli una struttura microbiologica in grado di nutrire la pianta nel periodo autunnale, e far sì che sia pronta a offrire nuovamente una buona produzione ad anno nuovo.

Si tratta, quindi, di utilizzare trattamenti rispettosi dell’ambiente – come la coltivazione microbiologica – per rendere il suolo microbiologicamente attivo, cioè con la giusta quantità e complessità di microrganismi probiotici delle piante.

Questo consentirà di minimizzare l’utilizzo di fertilizzanti, concimi e antiparassitari chimici, preservando la biodiversità, la sicurezza alimentare e la qualità del prodotto finale.

I trattamenti sul terreno post-vendemmia

Per aiutare in modo sostenibile la vite a prepararsi ad una nuova produzione, è importante andare a rigenerare il suolo, restituendogli una diversità microbiologica ottimale

Il metodo della coltivazione microbiologica, infatti, rappresenta un approccio agronomico innovativo che consente di fertilizzare il suolo con un ridotto impatto ambientale e ottenendo risultati migliori rispetto ai fertilizzanti convenzionali.

Scopri di più sul ruolo dei microrganismi del suolo per la sostenibilità.

I principali vantaggi di questo tipo di trattamenti post-vendemmia, sono:

  • aumento della capacità di ritenzione idrica – Il terreno preparato adeguatamente può trattenere fino a 15 volte il suo peso in humus, aspetto cruciale durante le estati calde e secche e durante periodi di pioggia, limitando l’erosione e il dilavamento;
  • miglioramento della struttura fisica del terreno – La concimazione autunnale migliora la coesione dei suoli sciolti e la lavorabilità di quelli compatti e argillosi;
  • sviluppo dei microrganismi probiotici – Rigenerando il terroir possiamo ottenere una maggior fertilità del suolo, incrementando l’efficienza fisiologica delle radici e la resistenza della pianta a stress di tipo climatico e patogeno.

Il Metodo Geavitae per la coltivazione microbiologica

Biozeta ha sviluppato il metodo Geavitae – un sistema di coltivazione microbiologica che può essere impiegato anche dopo la vendemmia – che utilizza microrganismi probiotici per promuovere la salute del suolo. 

Si tratta di un approccio innovativo e biologico alla viticoltura, che punta a migliorare la fertilità del terreno e la resistenza delle piante alle malattie, considerando la microbiologia come fonte primaria di produttività, fertilità e sostenibilità.

Il processo del metodo Geavitae si struttura in tre fasi:

  1. identificazione dei gruppi di microrganismi presenti nel suolo;
  2. nutrizione del terreno per reintegrare la microbiologia specifica;
  3. gestione e mantenimento del terroir in uno stato ottimale, attraverso pratiche rigenerative.

L’obiettivo di Biozeta e del suo metodo Geavitae è quello di affiancare agricoltori e viticoltori in un percorso verso la sostenibilità ambientale, utilizzando pratiche innovative e piani di intervento efficaci.

Perché la viticoltura biologica non si conclude con la vendemmia

La cura del suolo è un processo continuo che richiede attenzione e impegno. Se vuoi scoprire di più su come prenderti cura del terroir anche durante l’inverno, contattaci!

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